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Autore Sguardo nel vuoto
kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 14-07-2007 15:10  
Sguardo nel vuoto
(The Lookout)

in due parole : aria pura nelle uscite malsane di luglio
al cinema dal 13 luglio 2007

Trama: Chris Pratt sta guidando nella notte a fari spenti per fare colpo su Kelly, la sua fidanzata. Ma l'azzardata manovra provoca un terribile incidente con una trebbiatrice in panne. Quattro anni dopo, viene affidato a Lewis, un assistente sociale cieco che lo assiste per curarlo dei suoi terribili vuoti di memoria e nelle sue difficoltà di sequenzializzare azioni e ricordi. Devastato dal senso di colpa, Chris ha ormai perso tutto e faticosamente cerca di ricostruire una vita decente facendo piccoli lavori di pulizia nella banca del paesino disperso nella campagna americana.
Ma proprio questa occupazione lo farà diventare il protagonista di una azione che rischia di rovinarlo del tutto, proprio quando sembrava di aver trovato una ragazza di cui si era innamorato e che sembrava potesse aiutarlo...

Commento: Davvero niente male questo film che esce in sordina nelle nostre assolate italiche sale invase dalla programmazione di Harry Potter di questo luglio 2007. Scott Frank (sceneggiatore di Get Shorty e Out of Sight e opera prima come regista) dirige un film in bilico tra psicosi e thriller, aiutato da un cast di protagonisti di tutto rispetto. Se il giovane Joseph Gordon-Levitt dopo la buonissima prova di Mysterious Skin di Gregg Araki si conferma attore di valore e futuro, la partecipazione di Jeff Daniels (Infamous – Una pessima reputazione) nella parte dell'amico cieco e quella di Carla Gugino, (attrice feticcio dei film di Rodriguez come Sin City e gli Spy Kids accanto a Banderas) praticamente irriconoscibile, conferiscono una sorta di plusvalore aggiunto per un film a basso budget dalle caratteristiche davvero insolite. Partito come un teen movie con le coppie che vivono felici momenti di gioventù, davvero suggestivi come valore fotografico presentando una notte stellata dalle lucciole, bruscamente interrotti dalla tragedia che traumatizzerà e condizionerà la vita di Chris Pratt e tutto il film dopo un salto temporale di 4 anni.
La semplicità con cui viene girato il tutto (il comparto tecnico non ha particolari pregi visivi se non una strepitosa fotografia notturna nelle fasi iniziali e poi in quelle cruciali della notte in cui avvienne l'evento clou) dopo il salto temporale è quasi un colpo di maglio e una sottolineatura della vita che scorre frastagliata e a pezzi non collegati fra loro, dove la scelta di ambientare il tutto in un paesino di provincia immerso nel nulla ha dalla sua il giusto ambiente per dare alla vicenda una sorta di lavagna bianca per poter cominciare a scrivere una vita in maniera ordinata, non si sa bene se dall'inizio o dalla fine.
Bello il connubio tra i ricordi che feriscono e l'impossibilità di collegarli tra di loro, tra la voglia di parlare di amore e di esternare invece desiderio di sesso, di chiamare i pomodori limoni e di prendere ogni nuova sensazione o proposta come unico possibile scenario in quanto di quelle vecchie non è possibile ricondurre nessun ricordo di felicità o valore di piacere.
Il lavoro psicologico tra il giovane ex aitante possibile campione di hockey ora stralunato e il cieco suo assistente sociale è validissimo (tra l'altro Jeff Daniels, in versione barbuta, lavora qui davvero bene), mentre la virata verso il film di rapine, e quindi il momento di dover affrontare la vita e non solo seguirne la placida corrente fatta di movimenti meccanici e impersonali, è costruito in maniera credibile ed efficace rendendo il tutto omogeneo verso il momento della chiusura dove il ripercorrere degli eventi per provocarne la successione ha dalla sua un gusto davvero pregnante.
Prendendo ad esempio il lavoro dei Cohen (le ambientazioni ricordano molto Fargo) dove la apparente semplicità del racconto e dei personaggi non impedisce di scavare in profondità nelle emozioni, Scott Frank non alza mai il ritmo del film in maniera scostante e improvvisa ma lo gradua perfettamente, inserisce e dosa i personaggi di contorno nella vicenda senza essere banale o stereotipato, senza essere ripetitivo o commiserante, pregio e caratteristica di valore decisamente pregnante.
In mezzo a tante roboanti proposte di luglio questo film interessante e composito (attraversa più temi, dal rapina movie allo psicologico, dal film di problemi con i genitori a quello dei traumi per incoscienza) dalle caratteristiche e dall'aspetto mite e che invece ha un anima decisa, passerà del tutto inosservato nelle nostre sale, colpevole mancato premio di un racconto che per necessità di svolgimento vede il suo protagonista ragionare ogni volta dalla fine per dare un nuovo inizio, messaggio di speranza che non andrebbe lasciato inosservato.

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non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
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[ Questo messaggio è stato modificato da: kubrickfan il 14-07-2007 alle 15:13 ]

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 14-07-2007 17:51  
Buon film, riporto una parte di quanto ho scritto qui

L'esordio alla regia dello sceneggiatore Scott Frank (Out of Sight, Minority Report, The interpreter) è un thriller indipendente di buona fattura. Una rapina in banca in cui l'elemento novità è rappresentato dai disturbi mentali del protagonista. Il merito del regista è di mantenere la linearità del racconto senza abbandonarsi al più accattivante, ma allo stesso tempo "falso" e troppe volte abusato, espediente di mischiare la realtà con le visioni del protagonista. Non c'è dialogo o evento a prima vista di contorno che non sia funzionale allo sviluppo del racconto e così tutto appare sempre fluido e interessante. Una costruzione narrativa che sembra opposta a quella di quel "Memento" (comunque ottimo) cui il film sembra si sia ispirato su più aspetti come le considerazioni sulle "sequenze temporali" e i problemi di memoria del protagonista.
Affinché salgano tensione e coinvolgimento, Frank si impegna nell'evitare che ci sia immedesimazione tra spettatore e protagonista. Il primo deve essere preoccupato per il secondo, facile vittima del furbo di turno a causa della sua menomazione. Un sentimento quasi di pietà che il regista si preoccupa di mettere in risalto sia con piccoli snodi narrativi che attraverso la reiterazione di immagini quotidiane della vita di Chris mettendo ben in risalto la sua difficoltà nell'adattarsi alla routine. Se qualcuno non riesce ad uscire da una situazione al limite come una sparatoria ce ne facciamo una ragione, ma se uno non riesce ad aprire un apriscatole, dare un resto o capire che qualcuno lo sta imbrogliando in maniera evidente, allora soffriamo per lui e non vediamo l'ora che tutto si risolva.
Realizzato con un basso budget, e impreziosito dalla performance dell'ottimo Jeff Daniels, "Sguardo nel vuoto" risulta quindi un film tanto semplice nella sinossi, quanto interessante in termini di studio dei meccanismo dell'emotività dello spettatore. Davvero un buon esordio per Scott Frank.

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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 16-07-2007 01:00  
direi che stavolta condividiamo gats. buon film veramente, uscito in questo luglio avaro di buone cose e pieno di tanti inutili riempitivi di programmazione. Tra l'altro credo rimanga pochissimo in cartellone...purtroppo.
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